Cataplasmi

Quella che vedete è una pubblicità di una casa di bellezza tratta da La donna,  Rivista quindicinale della donna italiana, anno 1924.

Fa ridere. Ma vorrei vedere la faccia di chi tra un centinaio di anni vedrà quelle di ora.

Sull’argomento un’illuminante lettura è “Il trucco della bellezza” , di Laura Bruzzaniti, Nuovi Mondi 2008. Sottotitolo: Creme, compresse e trattamenti: viaggio tra gli inganni pubblicitari.

4 Pensieri su &Idquo;Cataplasmi

  1. La mia nonna, nata nel 1915 ed ancora viva, nel 1924 era in un collegio aretino, “dalle suore” come si dice. Quando facevano il bagno erano costrette a tenersi indosso una camicina leggera e lunga, in modo da coprire la nudità. Mi pare che quando ne uscì avesse circa vent’anni e allora scoprì il piacere di lavarsi completemente nuda. Ma il liberarsi di quella camiciola le diede solo quel piacere, non quello di “scoprire” il proprio corpo come donna. Poco dopo si sposò e non fù certo quel passo a concederle un nuovo piacere. Comunque, continuò per anni a lavarsi col sapone di marsiglia, che pure quello in tempo di guerra veniva razionato.
    Ora che ha 95 anni, trovo che sia di una bellezza straordinaria. Poche rughe e capelli candidi. Per la festa del suo ultimo compleanno, ho messo tra quei capelli fiori di seta gialli, che parevano primule nella neve. Certo, nella sua esistenza, ha avuto bisogno di quintali di cataplasmi per l’anima.

  2. riccardo, non mi stupirei se qualcuno leggendo qui traesse ispirazione.

    manuela: evvai col sapone di Marsiglia, che tra l’altro adoro…
    grazie per la bella storia di tua nonna. Sarebbe bello fotografarla!

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