Quando ero ragazza mi dissero: “gli uomini guardano le donne, le donne guardano gli uomini per farsi guardare”.
Io guardavo gli uomini – quelli che mi colpivano – perché mi dava piacere dal guardarli.
Pensavo che forse dovevo sentirmi strana o sentirmi uomo, ma dentro di me sapevo di non essere nessuna delle due cose. Sentivo di fare una cosa naturale e istintiva: guardare qualcosa che ci appaga la vista. Le donne avevano gli occhi, godevano delle cose belle, dunque perché non avrebbero dovuto usarli?
Avrò avuto 15 anni quando su un numero di Zoom sfogliavo un servizio su Tana Kaleya, raro caso di donna che fotografava gli uomini con lo sguardo del desiderio. Le sue foto non mi facevano impazzire, ma almeno era qualcosa – un inizio, forse.
Illusione…col tempo le cose sono forse peggiorate.
Al di là di ciò che accade nel privato, a livello di “narrazione” pubblica vedo ancora molta resistenza su questo tema.
Le donne (salvo eccezioni), l’ho già detto in altri post, mi sembrano prese in un incantesimo, un sortilegio che le spinge a perdersi in un gioco di specchi, nel labirinto della loro stessa immagine.
Se mi sbaglio e mi è sfuggito qualcosa, avvisatemi.
1991-2008 © Laura Albano