copertina e retrocopertina (con Elena fotografata da me) di “Bella tutta!”
Non lasciatevi ingannare da certi segni esteriori. “Bella tutta!” non è un libro sulle diete (anche se ne elenca quasi cento). Meno che mai è un libro del genere “chick lit” (anche se racconta le avventure sentimentali di un’adolescente).
“Bella tutta!” è un vero e proprio romanzo di formazione.
Protagonista è una bambina che deve diventare donna, ma a causa di una “diversità” (il suo peso) si trova sbarrata la strada principale – quella del rispecchiamento nell’immagine femminile “convenzionale”. Prende allora vie traverse, più strette, più faticose. Come succede in ogni romanzo di formazione e nei racconti di fiabe, la nostra eroina affronta prove, trabocchetti, cade e si fa male, si rialza e prosegue verso la mèta. In questo percorso accidentato incontra personaggi odiosi, ma anche insospettabili e preziosi amici. Alla fine raggiunge il traguardo: trova il suo posto nel mondo senza rinunciare alla sua individualità.
Elena diventa donna senza dover diventare a tutti i costi normale, anche perché, come ci mostrano nel libro stesso le storie dei personaggi di contorno, visto da vicino nessuno è normale: e alla luce di questo ci scopriamo alla fine a dover mettere in discussione il concetto iniziale di “diversità” – che si tratti del peso fuori dai canoni, dell’orientamento sessuale, o di altri modi di essere, non omologati dalle norme (non scritte ma ampiamente codificate) dei modelli sociali “vincenti”.
La scrittura di Elena è divertente, commovente, ironica, penetrante – non fa sconti a nessuno, a se stessa per prima. Leggetelo, vi piacerà.