La prima volta che ho incontrato Costanza è stato quasi venti anni fa. Le nostre foto erano esposte insieme in una sala nei pressi di Santa Croce a Firenze. Costanza era una creatura lunare, eterea e faceva bellissime foto: stampe baritate opache che sembravano uscite da un baule del secolo prima, sbiadite come immagini di sogno. Se non fosse un aggettivo svuotato da troppa brutta poesia, direi: poetiche.
La ritrovo oggi, per merito di Internet ma, soprattutto, della comune passione per la fotografia. Scopriamo punti di vista in comune, e la vado a trovare nel laboratorio della Bottega a Marina di Pietrasanta, con cui collabora oltre ad essere fotografa in proprio. E’ sempre lunare ed eterea, e fa sempre foto bellissime. Colorate e nitide oggi, e crudamente reali.
in foto: Costanza Mansueti fotografata da me