Si possono fotografare i barconi di migranti mentre attraversano il mare dall’alto, guardandoli dal punto di vista di Dio.
Oppure, si possono fotografare le stesse persone una volta sbarcate e raccolte in un Centro di Accoglienza, mescolandosi a loro, condividendo tempi e spazi per diverse ore al giorno, per diversi mesi, guardando insieme a loro.
Il libro fotografico “Abele vive qui” di Patrizia Minelli nasce da questo “guardare insieme”, e ci fa guardare con loro, in mezzo a loro, una quotidianità “normale” nella sua particolarità: il dettaglio di un indumento familiare a tutti – la vecchia tuta da ginnastica bordata di bianco – ma che per noi appartiene ad un altro tempo; le infradito che tutti abbiamo portato, ma che per noi si associano alla vacanza. Restano fuori da questo racconto di spazi e oggetti i volti di chi li abita: ci guardano da un inserto a parte, contenuto nel libro, che li raccoglie.
Con la propria presenza al Centro Patrizia ha offerto il racconto di sé e della propria vita, ha messo in comune le proprie competenze fotografiche, e ha ricevuto accettazione, rispetto e gesti di amicizia. Un lavoro umano di tessitura non nuovo per lei, che ha esperienza di viaggi e fotoreportage in situazioni delicate; condotto con serietà di metodo (documentarsi approfonditamente su ciò che si andrà a fotografare) e accompagnato da un’analisi in corso d’opera, un diario che Patrizia ha tenuto per tutta la durata del progetto, e che meriterebbe una pubblicazione parallela.
Nelle foto sopra: immagini dal libro Abele vive qui, pagine del diario di lavoro di Patrizia, ritratto di Patrizia Minelli © Laura Albano
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Molto molto potente questo lavoro e presentato da te in modo splendido, Laura.
Non lo conoscevo, grazie!
grazie a te del feedback! il libro l’ho comprato direttamente da Patrizia che abita nella mia città, e ascoltare da lei il racconto del lavoro che c’è dietro (e dentro) è stato un privilegio.
Grazie….
buonasera! mi interessa motlo vedere questo libro… lo farò.
Bene! Lo merita senz’altro.
adesso che il libro ce l’ho, posso parlare…
ottimo lavoro, mi piace tantissimo! al punto di soprassedere a qualche piccolissima licenza PS.
è un percorso sull’intimità raccontato meravigliosamente. conta zero, ma proprio mi piace, mi piace, mi piace.
Non so perché i tuoi commenti mi si impigliano sempre nella moderazione…sono contentissima che ti piaccia il lavoro di Patrizia, e si è vero, un percorso sull’intimità mi pare la perfetta chiave di lettura.
Grazie molte!!