Poco fa, in autobus, riguardavo sul display della reflex le foto appena fatte a Michela Marzano che ha presentato in Palazzo Vecchio il suo ultimo libro “Volevo essere una farfalla”.
Ne conoscevo dalle foto il volto intenso, ho scoperto la sua gestualità altrettanto espressiva. La sala era piena, il pubblico emozionato.
La sofferenza ci fa girare in tondo intorno al fuoco, ha detto ad un certo punto tracciando cerchi col dito indice, seguendo la circonferenza del bicchiere: anche se guarire del tutto è difficile possiamo gradualmente far diventare il cerchio un’ellisse, allontanandoci da quella sofferenza.
E molte altre parole dense, e coinvolgenti.
Vederla e sentirla parlare dal vivo, da vicino, mi ha fatto venir voglia di cercare i libri che di lei non ho ancora letto.
Sull’autobus prima di scendere ho sentito una voce di donna che parlava al cellulare: “sì sto tornando a casa, sono stata alla presentazione di un libro a Palazzo Vecchio…una filosofa che insegna in Francia…è stato un incontro molto bello!”
Ammetto, non ho mai letto nulla di Marzano sino ad ora.
Eppure. Eppure, non ricordo bene dove, forse da Lipperini, ho letto sue riflessioni, suoi discorsi, sue repliche, e mi è sembrata fantastica.
Ti ringrazio, mi affretto ad acquistare qualcosa e capirne un po’ di più.
Un abbraccio
Ciao Amedeo! ora sto leggendo “Estensione del dominio della manipolazione dall’azienda alla vita privata”, che avevo in casa ma ancora non avevo letto. Penso che potrebbe interessarti, buone letture.
La ammiro e stimo molto il suo lavoro. Anche solo dalla frase citata si avverte la sua grandezza interiore… professionale ma anche umana
Leggo e ascolto quello che lei dice, come i bambini quando vogliono la stessa fiaba, ascoltarla e riascoltarla, perchè qualcosa accade con le parole oltre le parole…
basta auscultarla quando interviene all’infedele di gad lerner e si spalanca un universo di vero, intenso “femminismo”, poco scontato ma che induce al pensare: Lei sa rendere il senso dell’Essere Donna con intelligenza e buon gusto, ma che noia le “berlusconoide”, forse più o meno bellocce (plastica a parte) ma del tutto scevre dallla vera sensualità femminile che sta lì, nel cervello!